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Internet - Commutazione di pacchetto
Multiplazione a commutazione di pacchetto

Oltre alle tradizionali multiplazioni a divisione di tempo (TDM) e di frequenza (FDM) considerate nella precedente lezione, in internet viene ampiamente usato anche un altro tipo di multiplexing, quello detto a commutazione di pacchetto.

In generale possiamo definire un pacchetto come un gruppo indivisibile di dati (binari) trasmessi in rete. Si può dire che il pacchetto sia l'unità base di trasmissione in internet. In pratica, i dati trasmessi in rete (tipicamente file) vengono suddivisi in pacchetti, cioè in blocchi di dati, e quindi inviati in trasmissione.

Per fare un esempio pratico, un'immagine di molti megabyte non viene trasmessa come un blocco unico, ma viene prima suddivisa in pacchetti e ogni pacchetto viaggia separatamente in rete.

Per fare una semplice analogia si consideri la situazione in cui una persona vuole traslocare di casa e portare nella nuova abitazione i propri mobili, oggetti eccetera. Supponendo che gli oggetti da traslocare siano molti, la soluzione di effettuare un'unica spedizione su un'unico enorme autoarticolato potrebbe non essere la migliore: si rischierebbe di intasare la strada e di non riuscire a parcheggiare il mezzo sotto casa. Inoltre se dovesse accadere un incidente, l'intero carico sarebbe perduto.

Per risolvere questi problemi, la trasmissione in rete non avviene per blocchi unici di dati, ma suddividendo i file stessi in pacchetti (packet), cioè in pratica scomponendoli in blocchetti contenenti ciascuno alcune centinaia di Byte. Il sistema viene detto a commutazione di pacchetto (packet switching). La situazione è analoga a quella di un trasloco in cui il carico venga suddiviso in più spedizioni separate:

E' importante osservare che ogni singolo pacchetto viaggia separatamente e pertanto può seguire un percorso anche completamente diverso dagli altri, passando da un nodo della rete a un altro (in base alle scelte dinamiche dei router di rete). Per la stessa ragione, non è detto che i pacchetti arrivino a destinazione nella sequenza corretta: il loro ordine potrebbe risultare modificato.

Ogni pacchetto contiene pertanto un numero progressivo. Per esempio, considerando la richiesta di una pagina web da un server remoto, il browser in base al numero di ogni pacchetto è in grado, dopo averli ricevuti tutti di ricostruire l'ordine corretto e visualizzare la pagina.

Come abbiamo già accennato, la comunicazione in rete è soggetta a errori e la distribuzione di tali errori può essere ritenuta in grande misura casuale. Supponiamo, per fissare un'idea, che ci sia un tasso di errore pari a 1 bit errato ogni milione di bit trasmessi. Può sembrare un tasso molto piccolo, ma se dobbiamo trasmettere in rete un'immagine che occupa alcuni megabyte è pressoché certo che, dato il tasso precedente, la trasmissione conterrà qualche errore. Ciò implica che tutto il file contenente l'immagine sarebbe inutilizzabile. Di più: dato il precedente tasso di errore, anche richiedendo la trasmissione dell'intera immagine, con ogni probabilità continueremmo ad avere errori e dunque la trasmissione corretta sarebbe in pratica impossibile.

Invece usando i pacchetti, se per sventura uno o più pacchetti dovessero andare persi o essere danneggiati durante il percorso, il browser può richiederne la ritrasmissione. In questo modo però non è necessario ritrasmettere l'intero blocco di tutti i dati, ma solo il pacchetto eventualmente non ricevuto.

 

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